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IL PARCO DEVE FARSI COMUNITA’ AMPIA

Il segretario provinciale della CNA, Antonio Trombetta, è intervenuto al convegno promosso dall’Associazione di Vico del Gargano sul tema DELL’INNOVAZIONE NEL COMPARTO AGROALIMENTARE.

“Occorre che anche le imprese artigiane si confrontino con la sfida dell’innovazione per essere competitivi su un mercato che seppur sempre più grande è diventato anche molto più competitivo”.

“Meglio sarebbe se le imprese artigiane, oggettivamente collegate alla tipicità, alla territorialità ed alla qualità potessero contare su una alleanza forte con il territorio. E’ noto come la piccola dimensione delle nostre imprese rappresenti una barriera alla spinta all’innovazione perché questa non si inventa ma è il risultato di forti investimenti nella ricerca, nella formazione, nella comunicazione”.

Se vogliamo che la propensione all’innovazione sia un comportamento strutturale delle imprese occorre far si che cresca la capacità di costruzione sociale dell’Innovazione, che vuol dire scuole che formano imprenditori e lavoratori, centri di servizio che accompagnano le imprese nelle politiche gestionali ma anche nell’informazione tecnica.

“Soprattutto è centrale la conquista di nuovi mercati, o la costruzione di nuovi mercati” ha proseguito Trombetta.

“Su questa strada fondamentale è l’azione del Parco Nazionale del Gargano che dovrebbe lavorare per strutturare il grande mercato del Parco che non è territorialmente definito e che trova il suo punto di forza in quei consumatori identitari che si rapportano al territorio protetto non per consumarlo ma per valorizzarlo. Consumatori che amano sentirsi cittadini del territorio e che vogliono fruirne in modo nuovo sentendosi alla pari nei diritti e nei doveri con chi quella terra la vive tutti i giorni. Questi consumatori costituiscono il mercato privilegiato delle piccole imprese dell’artigianato dell’eccellenza che a Vico hanno presentato i loro prodotti che raccontano il territorio garganico. La salicornia, il liquore di mirto, i sospiri, il pan terrone, la mozzarella di bufala , il puperato, la marmellata di carrube, l’olio fiorito. L’assenza di questo mercato dopo 25 anni di Parco Nazionale è un grande neo”.

Trombetta ha anche presentato scenicamente questa nuova idea di Parco presentando una destrutturazione del logo del Parco con l’omino che fuoriesce dal logo per poter fruire in modo sostenibile del territorio osservando la natura, passeggiando a piedi o in bicicletta, assaporando i sapori dell’anima e del gusto, per poi rientrare felicemente nel logo in un fermo equilibrio con tutte le altre risorse del Parco.

Un Parco che si fa comunità e che si mette al servizio della tutela e della conservazione della natura e dell’impresa che può e deve creare ricchezza valorizzando quello che la natura ha messo a disposizione di questo pregevole territorio

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